Un indagine e un avviso di garanzia non sono una condanna ma il sentore che le cose non andassero come avrebbero dovuto era forte e spesso lo avevamo segnalato nel corso dei tanti interventi in Consiglio Comunale.
In fondo se le responsabilità amministrative sono in capo a chi, oggi, viene chiamato dall’autorità giudiziaria a renderne conto, la responsabilità politica di quanto è accaduto va divisa tra questa amministrazione e quella, a maggioranza PD, che l’ha preceduta e che scelse, tra le sue fila, il presidente Cippitelli.
Non è la prima indagine sulla gestione della discarica, la Corte dei Conti aveva già chiesto memoriali a più soggetti coinvolti, ora però la questione è ambientale e il reato che si profila è quello di conferimenti di materiale non controllato e quindi non necessariamente a norma di legge. Insomma un reato che, se accertato, non è finanziario ma riguarda l’ambiente cioè il bene più prezioso perché condiziona il presente e il futuro di tutti noi.
Tante volte abbiamo chiesto a questa amministrazione di agire nelle sedi opportune perché si interrompesse il conferimento da fuori Regione e quello del Comitato S. Biagio è stato un atto dovuto del quale li ringraziamo. Speriamo serva nelle future scelte amministrative come monito perché si vada nella direzione di tutelare e non di aggredire il territorio.
L’azione giudiziaria, per sua natura, accerta e giudica fatti già accaduti dei quali si subiscono le conseguenze.
L’azione politica, se lungimirante, impedisce che tali fatti avvengano e tutela il territorio ed i cittadini, se invece è priva di competenze o peggio ancora incapace come quella della Destra o della Sinistra che si sono alternate alla guida della città e nella gestione dell’Asite porta a scandali ed indagini con conseguenze finanziarie ed ambientali che gravano sul presente e sul futuro dei cittadini fermani.
Marco Mochi consigliere comunale M5S
Mirko Temperini consigliere comunale M5S